Me lo presentarono amici comuni. Era un tipo chiaccherone e sorrideva, diceva cose simpatiche.
Lo chiamavano Focus perché sapeva spiegare un sacco di fenomeni e ne conosceva tanti. Quando si andava a cena tutti insieme c’era sempre qualcosa di difficile da spiegare e allora “Chiediamo a Focus”. E Focus, il cui vero nome era Pasquale Pende, si lanciava in dissertazioni puntuali e chiariva i fenomeni più complessi. Mi resi subito conto che era anche un esperto di vini. A tavola se non assaggiava Focus il primo bicchiere non si beveva.
Ovviamente lui stava lì a fare tutte le espressioni e i movimenti del sommelier pluridecorato. Le prime volte mi aveva affascinato con la sua ritualità, con il suo parlare al vino e descriverlo come una persona.
Aveva più di quarant’anni ma non aveva mai avuto storie lunghe. Pensai che fosse sfortunato a non aver trovato la donna giusta. Non so…
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